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SEZIONE PROVINCIALE U I C I - Provincia di Salerno -

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CIRCOLARE 162

Parla con l’Unione: “Verso il Congresso: Istruzione, Genitori e Pluriminorati” – mercoledì 7 luglio 2010 ore 16,30

I settori Informazione e comunicazione, Stampa sonora e Libro Parlato, organizzano per mercoledì 7 luglio, con inizio alle ore 16,30 una trasmissione online dal titolo: “Verso il Congresso: Istruzione, Genitori e Pluriminorati”. La trasmissione sarà condotta da Luisa Bartolucci e vedrà la partecipazione del componente la Direzione Nazionale prof. Vitantonio Zito, responsabile del Settore Lavoro e dei componenti della Commissione Nazionale per i Rapporti con i Sindacati; della Commissione Nazionale per la Tutela dei Diritti degli Insegnanti; della Commissione Nazionale Nuove Professioni – ALA; dei Comitati Nazionali dei Centralinisti e dei Fisioterapisti. La trasmissione, come è noto, sarà aperta non solo agli interventi dei componenti i consigli provinciali e regionali, nonché dei delegati al prossimo Congresso, ma anche e soprattutto a quei soci che desiderino portare un contributo fattivo, concreto e costruttivo alla progettazione della politica e delle attività future della nostra associazione. Nel corso del programma in parola verranno utilizzate delle linee guida messe a punto dai diversi gruppi di lavoro, Comitati e commissioni che troverete allegate alla presente circolare. Tale documento rappresenterà una vera e propria pista di discussione, dalla quale prendere le mosse per avanzare delle proposte che, naturalmente, saranno inserite nelle linee guida da presentare in sede di dibattito congressuale. Con questa iniziativa ci si propone di allargare il dibattito precongressuale al maggior numero di soci, di raccogliere tutte le richieste e le istanze di ciechi ed ipovedenti, di creare la base per linee guida che, dopo la discussione e l'approfondimento all'interno dei gruppi di lavoro costituiti nel corso del congresso, possano diventare le mozioni da cui la politica del Sodalizio prenderà le mosse e trarrà il proprio sviluppo. I destinatari di questo significativo momento di confronto avranno, come di consueto diverse modalità di intervento: tramite telefono, componendo durante la trasmissione il numero 06-69988353, mediante messaggi scritti, utilizzando il form di "Parla con l'Unione", attivo anche nei giorni precedenti la trasmissione, o tramite e-mail inviando messaggi all'indirizzo indiretta@email.it Anche in questo caso non solo durante il programma ma anche nei giorni precedenti. quanti desiderassero prendere parte alla discussione con certezza, o non avendo troppa dimestichezza con l'informatica non fossero in condizione di collegarsi, ma volessero portare il proprio contributo potranno contattare da subito la sig.ra Mariolina Lombardi ai numeri 06-69988376, o 06-69988411; lasciando nome e recapito telefonico verranno richiamati nel corso della trasmissione. Per collegarsi sarà sufficiente digitare la seguente stringa http://www.uiciechi.it/radio/radio.asp. Si tratta di un’interessante occasione di confronto, di scambio di idee, di un nuovo modo ed una ulteriore opportunità per contribuire alla costruzione di un diverso futuro per noi tutti. Vi aspettiamo numerosi dunque. Si pregano le strutture in indirizzo di partecipare con un congruo numero di rappresentanti e di dare la più ampia diffusione della presente circolare tramite notiziari e segreterie telefoniche anche e soprattutto tra i soci. Cordiali saluti Il Presidente Nazionale prof. Tommaso Daniele

All.1

AZIONI A SOSTEGNO DELL’EDUCAZIONE E DELL’ASSISTENZA DELLE PERSONE CON DISABILITÀ VISIVA ED EVENTUALI DISABILITÀ AGGIUNTIVE

I partecipanti al XXII Congresso Nazionale dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, affrontati i problemi: 1. Della formazione delle persone con disabilità visiva 2. Delle modalità di intervento a favore dei genitori 3. Delle azioni a favore delle persone, cieche ed ipovedenti, con disabilità aggiuntive, a seguito del dibattito svoltosi in sede congressuale, propongono le seguenti possibili azioni di intervento. 1. Formazione delle persone con disabilità visiva • Confermare e consolidare i rapporti istituzionali con gli Organi Centrali del M.I.U.R., il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. • Sollecitare la calendarizzazione delle riunioni della Consulta delle associazioni, costituita presso l’Osservatorio per l’integrazione degli alunni con disabilità, prevedendo una maggiore regolarità nella scansione delle riunioni. • Promuovere il completamento dell’iter del regolamento di attuazione della legge n. 69/2000, finalizzata a alla specializzazione dei docenti e degli educatori delle persone con disabilità visiva. • Promuovere una definizione di percorsi di specializzazione per gli insegnanti di sostegno, che preveda più specifici riferimenti al tipo di minorazione ai quali gli stessi insegnanti debbono dedicarsi e che tenga in debito conto le esperienze pregresse. • Chiedere al M.I.U.R. di consolidare la stabilità dell’organico di sostegno, in misura superiore a quella introdotta dall’art. 2, comma 413, della legge n. 244/2007 (legge finanziaria 2008). • Attivarsi affinché le norme di disciplina dei corsi di formazione alla funzione docente regolamentino, in modo congruo, le attività didattiche attinenti l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità. • Attivarsi affinché, tra gli obiettivi prioritari da perseguire mediante la formazione in servizio del personale, docente e dirigente, della scuola, figuri l’integrazione scolastica degli alunni con disabilità. • Chiedere al M.I.U.R. di adottare misure adeguate a consentire agli alunni con disabilità visiva di accedere alle versioni on line e mista dei libri di testo. • Sollecitare il M.I.U.R. ad individuare misure idonee a che, per effetto dell’ampia autonomia didattica e organizzativa delle istituzioni scolastiche, prevista dall’articolo 21, commi 8 e 9, della legge n. 59/1997, il personale docente di sostegno, assegnato al singolo istituto, venga ripartito in maniera funzionale alle effettive esigenze degli allievi con disabilità. In particolare, agli studenti con disabilità, che frequentino la scuola secondaria di secondo grado, va garantito il consolidamento delle competenze comportamentali e relazionali o l’acquisizione dei saperi curriculari, a seconda del livello di autonomia da essi raggiunto e del fatto, dunque, che necessitino di un supporto complessivo alla persona oppure di uno o più sostegni disciplinari. • Chiedere al M.I.U.R. di attivarsi affinchè agli studenti ciechi, ipovedenti e pluriminorati iscritti ai Conservatori di musica siano garantiti sussidi tecnici e didattici specifici e appositi servizi di tutorato specializzato, in analogia con quanto la legge n.17/1999 dispone in favore degli studenti disabili iscritti all’università. • Intensificare i rapporti con il Mi.B.A.C., il Ministero per i Beni e le Attività Culturali. • Adoperarsi per una fattiva applicazione dell’Intesa del 20 marzo 2008 tra il Governo, le Regioni, le Province, i Comuni e le Comunità montane in merito alle modalità e ai criteri per l’accoglienza scolastica e la presa in carico degli alunni con disabilità. • Partecipare attivamente alle attività dei G.L.I.P., i Gruppi di Lavoro Interistituzionali Provinciali, e alla definizione e alla realizzazione dei piani di zona promossi dai Distretti Sanitari per i Servizi socio-sanitari, ai sensi dell’art. 19, comma 2, della legge 8 novembre 2000, n. 328, “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”. • Sollecitare la costituzione, in seno al Gruppo di coordinamento degli Enti collegati all’Unione e a livello regionale, di Commissioni Tecniche, che abbiano funzione di raccordo e di sintesi degli interventi realizzati dai singoli Enti in campo educativo e scolastico, per il migliore impiego delle risorse umane ed economiche disponibili. • Attuare, anche in collaborazione con gli Enti del Coordinamento, una campagna di informazione diretta alle Scuole e agli Enti preposti all’erogazione dei servizi di educazione e di assistenza, sulle attività integrative speciali, per favorire lo svolgimento di tali attività, in orario scolastico e/o extrascolastico, anche mediante il ricorso ai fondi di cui alle leggi n. 440/1997 e n. 162/1998 e al D.P.R. n. 156/1999. • In funzione sussidaria del M.I.U.R., organizzare, anche in collaborazione con gli Enti del Coordinamento, moduli formativi sull’educazione dei disabili visivi rivolti al personale, docente e dirigente, della scuola. • Operare affinché le Unità Territoriali di Coordinamento perseguano il massimo consentito degli obiettivi nel settore dell’istruzione e della formazione e affinché vengano puntualmente seguiti tutti i principi tendenti ad adeguare e aggiornare la vigente normativa. • Individuare gli Istituti e i Centri, che si occupano dell’educazione dei minori con disabilità visiva, che possano essere utilmente coinvolti nella formulazione del P.O.F., il Piano dell’offerta formativa, e nella progettazione e nella realizzazione delle azioni finanziate attraverso il “Fondo per l’arricchimento e l’ampliamento dell’offerta formativa e per gli interventi perequativi”, istituito con la legge n.440/1997. • Vigilare sull’evoluzione della normativa in materia di istruzione e di formazione, adoperandosi al fine di conseguire i risultati più positivi a favore delle persone con disabilità visiva ed anche con minorazioni aggiuntive. • Collaborare, nelle forme più opportune, al riordino dei corsi di formazione per non vedenti, finalizzati al conseguimento della qualifica professionale di massofisioterapista. • Facilitare le relazioni tra le Sezioni, le famiglie dei bambini e dei ragazzi ciechi, ipovedenti e pluriminorati e le Scuole da essi frequentate. • Migliorare le capacità di ascolto e di risposta dei dirigenti associativi e dei dipendenti addetti alle relazioni con il pubblico, mediante azioni formative, da affidare a tecnici ed esperti e da monitorare nei risultati. Prevedere che detta formazione sia svolta on line, così da consentire un accesso diffuso e continuo e salvaguardare la possibilità di successivi aggiornamenti e/o adattamenti. Prevedere, inoltre, che la formazione on line sia realizzata, utilizzando i sistemi di mappatura concettuale, propri dell’e-learning. • Svolgere un’azione di aggiornamento continuo dei quadri associativi periferici sulle innovazioni introdotte dalle norme di riforma nel sistema nazionale di istruzione e di formazione professionale. • Verificare l’opportunità di realizzare un nuovo Libro Bianco sull’istruzione dei bambini e degli adolescenti ciechi, ipovedenti e pluriminorati, frequentanti le scuole ordinarie. • Potenziare gli interventi e le azioni finalizzate a ridurre i danni indotti dalla minorazione visiva nei bambini in età prescolare • Promuovere l’attivazione di servizi dedicati ai genitori e ai familiari dei bambini ciechi, ipovedenti e pluriminorati, servizi che siano di sostegno psicologico e che aiutino a comprendere le speciali esigenze educative dei piccoli, anche e soprattutto in relazione alle possibilità di recupero e di integrazione. • Organizzare laboratori, campi scuola o seminari, destinati a migliorare l’autonomia personale e/o le abilità sociali dei bambini e degli adolescenti ciechi, ipovedenti e pluriminorati. • Promuovere la frequenza del secondo ciclo di istruzione in alternanza scuola-lavoro da parte degli studenti ciechi o ipovedenti, specie se pluriminorati. Difatti, l’alternanza scuola-lavoro, introdotta dall’art. 4 della legge n. 53/2003, può corrispondere in maniera particolarmente efficace alle esigenze formative di tali studenti. • Promuovere scambi per giovani con Associazioni straniere. • Organizzare, anche in collaborazione con gli Enti del Coordinamento, percorsi per la riabilitazione dei soggetti con sopravvenuta disabilità visiva. • Promuovere e dare evidenza ai risultati di eccellenza conseguiti dai Soci negli studi di istruzione secondaria superiore, negli studi musicali e negli studi universitari, specie se ad alto contenuto tecnico e scientifico, attraverso l’assegnazione delle borse di studio intitolate a Lidia Teresa Beretta e Elena Pistoresi. • Promuovere l’espressione artistica, in tutte le sue forme, mediante l’organizzazione di corsi, di premi e di manifestazioni culturali. • Valorizzare le competenze specialistiche, con particolare riferimento ai Soci più giovani, mediante l’organizzazione di incontri e di dibattiti, come è avvenuto, ad esempio, durante i seminari di Perugina, anche in collaborazione con i genitori. • Promuovere il diritto alla lettura delle persone con disabilità visiva presso l’Associazione Italiana Editori e presso le singole Case Editrici, in maniera diretta e anche in modo indiretto, come è avvenuto con la partecipazione alla giuria popolare del Premio Campiello. • Favorire l’informazione e la comunicazione in tutte le modalità ritenute più utili.

2. Modalità di intervento a favore dei genitori Come è ormai consuetudine, anche in occasione di questo Congresso il Comitato dei genitori è invitato a presentare una sua mozione che ha un duplice intento: da un lato verificare lo stato dell'arte e dall'altro avanzare proposte per il prossimo quinquennio. Alle spalle abbiamo le risoluzioni dei precedenti consessi che ci fanno da utile riferimento ma che suonano anche come evidente monito della nostra incapacità di raggiungere gli obiettivi che ci si era prefissati. A questo proposito il Comitato dei genitori non si sottrae alle proprie responsabilità e proprio per questo motivo intende affrontare i problemi con un ottica un po’ diversa dalle volte precedenti, quando veniva stilato una lungo elenco di punti che in definitiva finivano per configurarsi più come lagnanze che non come legittime richieste. Pochi saranno gli aspetti che prenderemo in considerazione, ma tutti a nostro avviso rivestono un carattere di imprescindibilità che non può essere negato da chi è naturalmente deputato ad occuparsene. Per inciso siamo intenzionati a non toccare il tasto dell'educazione scolastica non perché non ritenuto degno di considerazione, ma piuttosto per il motivo che allo stato attuale tutto il sistema è messo in crisi nella sua globalità da una “Riforma” in corso d’opera, che brilla per il suo potenziale destrutturante con ricadute su tutti gli utenti. La mozione che stiamo presentando si muove su due piani, correlati fra di loro dall’interesse comune per la disabilità visiva, anche se operanti in sfere di competenza diverse: il mondo delle Istituzioni e quello dell’Unione, di cui ci sentiamo parte integrante e propositiva. Senza indulgere in ulteriori preamboli, articoliamo il nostro intervento in soli otto punti da leggersi come una sorta di manifesto programmatico di quanto deve necessariamente essere perseguito nei prossimi cinque anni. 1. Richiesta di inclusione, come membro effettivo, di un rappresentante del Comitato genitori nei consigli direttivi di ogni grado dell’Unione. Senz’altro una misura di questo genere prevede una modifica statutaria, ma a nostro avviso l’importanza di una simile risoluzione è tale che non debbono essere frapposti ostacoli alla sua legittimazione. 2. Tutela dei diritti acquisiti e richiesta di attuazione di tutte le disposizioni già previste per legge e da sempre disattese. Le buone leggi devono trovare un'adeguata applicazione e non rimanere solo sulla carta; proprio per questo l’Unione deve prevedere non solo sollecitazioni ma anche dure azioni legali. 3. Realizzazione di interventi di autonomia autogestita nei confronti dei pluriminorati. 4. Elaborazione di linee guida organizzative, accompagnata anche da interventi di ordine economico, per supportare le attività delle sezioni regionali volte a rendere più visibile e più incisiva la presenza dell’Unione a livello periferico. L’esperienza dei seminari nazionali potrebbe essere riproposta territorialmente sotto forma di incontri limitati a qualche fine settimana. 5. Implementazione dell’attenzione nei confronti delle discipline di orientamento e mobilità e di autonomia personale, anche proponendo agli Istituti scolastici di programmare interventi di questo genere al momento del primo ingresso (chiedendo la collaborazione della A.S.L. di competenza che, non dimentichiamolo, ha il dovere di erogare questo servizio, sia ai sensi del famoso decreto Sirchia, sia perché la neuropsichiatria infantile ha già in carico l’alunno) Non necessariamente dovrà trattarsi di veri e propri corsi, ma anche solo di qualche ora di lezione che possa creare i presupposti per un coinvolgimento più sostanziale nel prosieguo. 6. Organizzazione di soggiorni riabilitativi rivolti sia alle famiglie che ai ragazzi con minorazione visiva e/o plurihandicap, offrendo occasioni di socializzazione e autonomia in ambiente protetto, sotto la qualificata supervisione di personale specializzato in orientamento, mobilità ed autonomia personale. 7. Organizzazione o promozione di servizi di Intervento Precoce riabilitativi individuali ed individualizzati, che tengano conto del grado di sviluppo, delle caratteristiche individuali e delle peculiarità ambientali in cui il bambino vive, monitorando lo sviluppo relazionale, ludico, cognitivo, motorio ed eventualmente visivo dei piccoli da 0 a 6 anni, affiancando le famiglie nel primo periodo di crescita attraverso la guida di personale altamente qualificato. 8. Organizzazione di seminari /laboratori rivolti sia alle famiglie per l’acquisizione di competenze specifiche per meglio interagire con la crescita dei loro figli, sia agli adolescenti per acquisire nozioni di orientamento, mobiltià ed autonomia personale.

3. Azioni a favore delle persone, cieche ed ipovedenti, con disabilità aggiuntive Dal momento che l’obiettivo prioritario è quello di promuovere una migliore qualità della vita e di rispondere ai bisogni di educazione e di riabilitazione delle persone pluriminorate, è necessario aprire uno spazio di confronto tra gli educatori, i genitori e le altre figure di riferimento presenti sul territorio. Essendo il problema dei pluriminorati complesso e assolutamente variegato, non è facile fissare una guida assolutamente certa, per questo occorre sottolineare alcuni punti di forza atti ad aiutare le figure che ruotano intorno ai soggetti con pluriminorazioni. 1. È indispensabile sollecitare la presa di coscienza di sé e delle caratteristiche individuali. 2. Riconoscere le caratteristiche positive e negative proprie e dei compagni. 3. Riconoscere le proprie emozioni su di sé e sugli altri compagni. 4. Coinvolgere i ragazzi della classe al fine di trovare le modalità per far partecipare il ragazzo disabile alle attività della classe. 5. Tener conto assolutamente del valore dell’ambiente atto a favorire la crescita, l’inserimento sociale e l’autonomia delle persone disabili, tenendo presente che un ambiente piacevole, accogliente e ricco di stimoli, incrementa la creatività e la voglia di giocare, sia individualmente che in gruppo. 6. Far vivere al gruppo classe la condizione di pluriminorazione attraverso una simulazione di tale condizione, onde permettere ai ragazzi, in modo concreto di capire come il loro compagno disabile percepisce l’ambiente che lo circonda: questo favorisce l’integrazione e la socializzazione. 7. Fare molto attenzione alla scelta dei materiali che svolgono una funzione importante nello stimolare l’iniziativa comunicativa. 8. È evidente l’importanza e il valore della comunicazione dal momento che se non vi è un linguaggio in comune “la comunicazione è un viaggio senza mappa”. 9. Importante è stabilire la vera possibilità di comunicazione tra figlio pluriminorato e genitore aiutando i genitori stessi a capire ed accettare il proprio ragazzo, al fine di svolgere con lui tutto un percorso riabilitativo. 10. Non sottovalutare l’importanza della presenza dei genitori, i quali conoscono sicuramente meglio di chiunque altro il proprio figlio, ma che spesso si sentono soli e disorientati. Per questo è opportuno facilitare la conoscenza di altri genitori con figli aventi le stesse problematiche. 11. Far sentire ai figli la presenza dei propri genitori aiutando quest’ultimi ad avere un atteggiamento incoraggiante così da evitare il senso di solitudine e di angoscia che potrebbe distruggere il rapporto e non favorire l’apprendimento e la socializzazione 12. Far comprendere ai genitori che il pluriminorato, per elaborare le informazioni, ha bisogno di più tempo. Lasciare, quindi, il tempo necessario affinché il ragazzo comprenda ciò che sta accadendo intorno a lui e reagisca positivamente eliminando così, il pericolo della frustrazione e dell’isolamento. 13. Altro elemento importante per il pluriminorato è il lavoro dal momento che risulta essere una vera base terapeutica capace di accrescere una visione positiva di sé. 14. È opportuno a tal fine, potenziare, presso la sede centrale dell’Unione, l’Ufficio di consulenza e di coordinamento delle iniziative afferenti alle problematiche dei ciechi e ipovedenti pluriminorati, impegnandolo a rapportarsi con le altre Organizzazioni che operano per le medesime finalità. 15. Perfezionare la mappa organica dei bisogni specifici dei ciechi ed ipovedenti pluriminorati e delle loro famiglie, promuovendo l’attuazione di una rete di servizi socio-assistenziali atti alla loro soddisfazione, in collaborazione con le Unità Territoriali di Coordinamento, i Centri di Consulenza Tiflodidattica, le Istituzioni pro Ciechi, l’I.Ri.Fo.R. e quelle strutture pubbliche e private che si occupano dei problemi educativi e riabilitativi dei pluriminorati. 16. Continuare nell’azione di coordinamento di quegli Enti e di quei Centri che, pur nella diversità della loro impostazione scientifica e metodologica, operano realmente per l’educazione, la rieducazione e la riabilitazione dei ciechi ed ipovedenti pluriminorati. 17. Costituire centri di accoglienza o strutture idonee e/o utilizzare al meglio quelle già esistenti, sia in ambito pubblico che privato, dotandoli di personale altamente specializzato. 18. Sollecitare e stimolare i Centri di ricerca (Università, C.N.R., etc.). 19. Costituire, attraverso corsi formativi, una rete di consulenti sul territorio per le famiglie, per gli operatori sociali e le figure professionali che agiscono nel settore. 20. Continuare nella ricerca di forme di inserimento di ciechi ed ipovedenti pluriminorati in cooperative sociali integrate e favorire la costituzione di specifiche cooperative di lavoro protetto. 21. Vigilare con attenzione sulla distribuzione delle risorse economiche previste dall’art. 3 della legge n. 284/97, al fine di garantirle in misura della qualità degli interventi. 22. Creare un network tra l’ufficio di consulenza e le sezioni periferiche dell’Unione, al fine di segnalare all’ufficio di consulenza le persone sordo-cieche; inoltre è importante che le sezioni organizzino dei supporti per facilitare la partecipazione dei sordo-ciechi alla vita sociale ed altre attività integrative. 23. Creare una rete tra sordo-ciechi che potrà costituire una forza per tutelarsi ed essere interprete diretta dei propri bisogni. 24. Intensificare l’attività legislativa a favore dei sordo-ciechi per il riconoscimento della sordocecità come unica disabilità. 25. Impegnarsi a collaborare per la realizzazione del Centro polifunzionale di alta specializzazione per pluriminorati, centro che finalmente sembra avviarsi alla sua creazione.

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